Sàmmarezj’

Madonna delle Grazie

L’Isola di Procida è sempre stato territorio di forti devozioni, una su tutte è quella Mariana, perpetrata nel suggestivo Santuario di Maria Santissima delle Grazie.
Il Santuario attualmente è l’elemento estetico più accattivante dello Skyline del borgo di pescatori di Marina Corricella; già dal 1521 (fonte tratta da “Storia di Procida di Michele Parascandolo) era presente una chiesetta intitolata a S. Maria delle Grazie al interno vi era la deli¬ziosa immagine della Vergine, la cui origine si perde nel tempo.
Nel 1854 questa fu adornata di oro e di argento per ringraziamento alla liberazione della peste. Negli anni i fedeli non fecero mai mancare la loro completa, attiva e soprattutto forte devozione, che si tradusse in una solenne incoronazione dell’immagine prodigiosa, il 10 Agosto del 1924 per mano del Card. Alessio Ascalesi, una nota di merito va allo zelo del Parroco, Mons. Domenico Amalfitano.
Di li a poco, nel 1930, grazie anche alla ribalta avuta per l’incoronazione, la chiesa divenne Santuario Mariano. Il 1974 fu un anno eccezionale, si compiva il Cinquantenario della Incoronazione, e la comunità mariana di Procida ebbe l’onore e la gioia della parola augusta del S. Padre Paolo VI, il quale a un numeroso pellegrinaggio a Castelgandolfo al quale si era recato, il 24 luglio 1974, recitò un bellissimo messaggio. Dopo l’Incoronazione questo messaggio del Papa è stato il dono più bello che il Santuario gelosamente conserva.
Un altro momento di grande importanza è stato l’Anno Mariano, indetto dal Papa Giovanni Paolo II dalla Pentecoste del 1987 all’assunzione del 1988, nella prospettiva del terzo millennio dell’area cristiana, celebrato con particolare intensità nel Santuario, meta privilegiata di pellegrinaggi; ai giorni nostri il Santuario è una sosta obbligatoria per devoti e turisti, provenienti da tutto il mondo.

La tela è stata ridipinta più volte; tenendo in considerazione la vivacità cromatica dell’abbigliamento della Vergine con la soluzione della testa ricoperta dal manto, il colore dell’incarnato e l’ovale perfetto con i lineamenti molto addolciti (caratteristiche della bellezza mediterranea), alcuni sostengono che si potrebbe trattare dell’opera di un allievo di Luca Giordano (M.A. Pavone).


Ogni anno, il manto devozionale, viene agganciato su un foglio di plexiglas, e torna ad essere mostrato nel mese di luglio, dedicato alla Madonna delle Grazie: ogni mattina in quel periodo, alle prime luci dell’alba, viene recitato un rosario devozionale, tutto in dialetto procidano.
La festa principale è la “Visitazione” che secondo il calendario Liturgico si celebra il 31 maggio, ma per i devoti isolani rimane la vecchia data del 2 luglio, fortemente radicata nel cuore e nella mente dei procidani.

Ogni 5 anni, questa festa assume proporzioni più ampie: dopo un breve percorso dal Santuario alla vicinissima Marina Corricella, dove l’immagine per tradizione viene trasportata a piedi nudi, ci si imbarca su delle cianciole tutte illuminate ed adornate di bandiere: prima nelle stradine e poi nella Baia della Chiaia si possono sentire gli emozionanti canti senza tempo rivolti alla vergine Misericordiosa; prima da terra e poi da mare si può toccare con mano la forza di una tradizione secolare basata sulla devozione dolce e spontanea tipica del rapporto tra una Madre e i suoi figli.

Sàmmarezj' - Procida - Processione e festa della Madonna delle Grazie

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